L’ammirazione è una cosa meravigliosa; fa sì che ciò che è eccellente negli altri appartenga anche a noi.
Voltaire
Quattro sono i punti di forza che dovrebbero regnare saggiamente sui territori della tua relazione:
- Amicizia
- Complicità
- Ammirazione
- Condivisione
Dopo Amicizia e Complicità, oggi vediamo Ammirazione, il terzo punto di forza di una relazione stabile, serena e armoniosa. Di successo, in altre parole.
Ci sono saggi e ritratti riuniti sotto la deliziosa dicitura di Esercizi di ammirazione da un filosofo di lunga corsa come Emil Cioran, mio illustre connazionale. C’è la femminile, profonda e devota Ammirazione magnificamente rappresentata da William Bougureau nel lontano 1897. Ci sono, poi, i 2 milioni e 190 mila risultati restituiti in 0,65 secondi, dal nostro buon vecchio amico Google alla chiave di ricerca “ammirazione”. (Una nuova ricerca della stessa parola sullo stesso motore di ricerca restituisce, a febbraio 2020, 2 milioni e 920 mila risultati in 0,40 secondi.)
L’ammirazione è presente ovunque: in rete, nei quadri, nei libri, nei film. Scriverne qualcosa di nuovo, un’utopia.

Un tentativo, però, vale la pena di farlo.
Ammirazione è l’effetto WOW di una relazione. Come Amicizia e Complicità, gli altri due punti di forza di una relazione di successo, Ammirazione è, prima di tutto e soprattutto, un esercizio di volontà. La realtà è soggettiva e noi siamo creature complicate e capricciose. Agiamo e reagiamo in funzione di una vasta gamma di percezioni, pensieri, sentimenti e ricordi. Agire e/o reagire per ammirazione ci viene quasi spontaneo quando si tratta di una celebrità: uno scrittore, un pittore, un musicista, un calciatore, un tennista.
Un po’ meno quando si tratta di chi ci sta accanto, impegnato – si dovrebbe e si direbbe – nello stesso viaggio-progetto di vita: la propria relazione.
Fermati un momento e guardati attorno: al supermercato vicino a casa, al parco, con i juniors, al cinema o al ristorante, quando sei col tuo partner, in vacanza o dai parenti. Quante volte ti è capitato di dire, tra te e te, o tra te e il tuo partner: “WOW, che coppia!”. Raramente? O, peggio, non lo hai mai fatto? Non c’è da stupirsi, in effetti. Occasioni per fare qualche serio esercizio di… ammirazione non si presentano spesso.
Io ho avuto la fortuna di farne alcuni e voglio condividerli con te: 66 anni di matrimonio, dal 1949 al 2015, letteralmente “finché la morte non vi separi”, beh, difficile non dire “WOW, che coppia!” (sono i miei nonni paterni, insieme ai quali ho trascorso gran’ parte dei mie primi anni vita, adolescenza inclusa); più di 40 anni di matrimonio e, appeso alla finestra, un cuore di tessuto manufatto, ebbene sì, “WOW, che coppia!”; per strada, coppia ottantenne camminando mano nella mano, “Chapeau, WOW, che coppia!”; alla radio accesa in auto, ascoltatore in diretta che afferma, dopo 30 anni di matrimonio, “Oggi, come il primo giorno!”, “WOW, che coppia!”.
Certo, un “WOW, che coppia!” detto con profonda ammirazione si merita anche il mio amico che di andare fuori a cena in occasione di tutti gli anniversari della sua famiglia non si dimentica mai. Semplici esercizi di volontà: voler ammirare e voler farsi ammirare. Che è l’opposto di quella emozione negativa, divorante e lacerante che siamo soliti chiamare invidia.
A un certo punto, ancora studente all’Università di Trento, presi una cotta per … Paulo Coelho. È tutt’oggi uno scrittore che stimo, anche se, ammetto, lo leggo meno. In quel periodo avevo comprato una sua biografia, Paulo Coelho, biografia di un narratore che lessi d’un fiato, appena rincasato.
Ricordo un passaggio che mi emozionò profondamente, allora, come ora. Coelho ha vissuto una vita sentimentale abbastanza burrascosa che lo portò a divorziare 3 volte ma “nel 1981, Paulo si è sposato con l’attuale compagna, la pittrice brasiliana Christina Oiticica, che ha dato un impulso vitale alla sua carriera di scrittore, e che può essere considerata anche la sua migliore amica. È sempre al suo fianco, lo appoggia in tutti i suoi progetti, e si occupa personalmente dell’Istituto Paulo Coelho. (…) Fu lei a incoraggiarlo affinché perseverasse nel suo sogno di diventare uno scrittore: più tardi, ebbe l’idea di organizzare quel viaggio nel Vecchio Continente che avrebbe permesso a Paulo di ritrovare sé stesso. L’appoggio di Christina è sempre stato fondamentale per lo scrittore, anche nel momento di intraprendere il Cammino di Santiago.” Era il 1979 quando la incontrò per la prima volta, e oggi, nel 2016, sono ancora insieme. Sono più di 35, di anni, quasi 40, in realtà, se contiamo la data di revisione di questo articolo (febbraio 2020). Paulo e Christina sono tuttora insieme e tra le varie attività artistiche in cui sono impegnati un ruolo di rilievo lo occupa la gestione della loro Fondazione.
Ti chiedi, allora: come hanno fatto loro e tutti quelli che invecchiano sorridendo a vivere intensamente una relazione? Come, eh?
Può sembrare banale, ma se ancora oggi Coelho e Oiticica sono insieme, se ancora oggi tu e il tuo partner siete insieme, o se, ancora, insieme, invecchiando sorridendo, ci sono i tuoi genitori, i tuoi amici o i loro genitori, i tuoi nonni e i nonni dei tuoi amici è perché sono riusciti a rendere Ammirazione un punto di forza della loro relazione.
Sì, un punto di forza, che Treccani definisce “sentimento di attrazione che si prova verso cose straordinariamente belle e pregevoli, o di stima, rispetto, simpatia per qualità singolari di una persona.” Nulla di trascendentale, semplicemente Ammirazione per la persona che È al tuo fianco, quella persona insieme alla quale FARE LA relazione è una continua sfida. Una scoperta. Un lungo viaggio ricco di incognite e imprevisti, sorprese immaginate e inaspettate, alti e meno alti, sentieri dritti, in salita e in discesa.
Tutto qui e, certo, non è poco: ammirazione per le inevitabili dispute con la vita, ammirazione per il desiderio di farcela (qualsiasi significato tu voglia dare a “Ce l’ho fatta!”), per le aspirazioni coltivate e condivise, per gli obiettivi raggiunti e non, per le dolorose cadute, per la volontà di rialzarsi, ammirazione per la curiosità intellettuale, per il desiderio di amare, per le speranze frante o avverate. Per la volontà di scoprire. Di esplorare. Ammirazione per la salda determinazione, tua e del tuo partner, a proseguire il viaggio. Insieme. Nonostante tutto. Nonostante tutti.
Più recentemente, un altro scrittore e un’altra pittrice afflitti da complicatissimi problemi fisici ed esistenziali ce la mettono tutta per demolire i muri attorno alle loro vite. Ci riescono con grande difficoltà, ma subito dopo, ognuno torna alla propria e, in parte misera, quotidianità. No, non ci sono tanti elementi per mettere insieme i frantumi di due vite solo apparentemente normali, e non c’è, nemmeno, ammirazione: né per sé stessi, né l’uno per l’altra. Solo quando decidono, ed è la fine del film, di cambiare “occhiali” e guardarsi con altri occhi riescono a regalarsi quell’abbraccio tenero, profondo, intenso, e a liberare quell’energia vitale, che permette di ammirare e ammirarsi.
Indovinato, parlo della professoressa Dina del Santo, sopranominata “Il Ghiacciolo” e del professor Jack Marcus, i protagonisti di Words and Pictures, del 2013, definito “delicato e raffinato” e “incredibilmente intelligente” dalla stampa in giro per il mondo. Nei ruoli di Dina e Jack, una bellissima Juliet Binoche e uno sbarbato simpatico Clive Owen. Quell’abbraccio nella scena finale è meraviglioso: è in quel sublime momento che si sprigiona intensamente e immensamente una grande energia vitale. È Ammirazione, quella, per sé stessi, ed è Ammirazione l’uno per l’altra.
Che cosa possiamo fare in una relazione, giorno per giorno, per non smettere di ammirare? Come possiamo tenere a gala questo straordinario sentimento, invece che vederlo affogare nel grigiore quotidiano che in molti chiamano routine? Beh, non pretendo di fornirti una risposta, ma uno spuntino di riflessione.
Ecco, ti suggerisco questa intensa scena in bianco nero, in lingua originale e con sottotitoli in inglese, da un capolavoro di Luc Besson, Angel-A del 2005, film-omaggio alla “Ville Lumière”. Può sembrarti una risposta scontata. Eppure, è proprio questo che ci dimentichiamo di fare. Guardare e guardarsi. Parlare e parlarsi. Amare e amarsi. Jamel Debbouze e Rie Rasmussen sono impeccabili in questo splendido sperimento cinematografico. Lui, nel ruolo di André, vagabondo che gironzola spaesato per le vie di Parigi. Lei, Angel-A, appunto, la creatura caduta dal cielo per scuotere l’autocommiserato André.
Come lui, guardarsi ogni tanto nello specchio può aiutare a vedere “nulla” o “non molto”, all’inizio, ma puoi, con un esercizio di volontà, “un certo garbo … forse un po’ di dolcezza, molto, forse troppo amore”, e un corpo che “strazia per mancanza di amore, di fiducia”, un corpo che “meriti che qualcuno si occupi di lui”. Dai, forza: “digli quanto è importante, quanto conta dargli ciò che merita”. Cioè qualche lettura, un po’ di sport, qualche viaggio. Carezze, gentilezza, bellezza, dolcezza, amore. Ammirazione. Tanta ammirazione. E i suoi derivati: fierezza, orgoglio, desiderio, scoperta, sensibilità, eleganza, raffinatezza. Per sé stessi, per lei e per lui, compagni di (lungo) viaggio. Per la propria relazione. Per la vita. Per il mondo.
Il nostro più grande piacere consiste nell’essere ammirati; ma gli ammiratori, anche in presenza di giustissima causa, non sono particolarmente inclini a esprimere la loro ammirazione. Dunque, l’uomo più felice è colui che riesce ad ammirare sé stesso in maniera sincera, non importa come.
Parole di Schopenhauer. Facciamocene una ragione, dell’Ammirazione.
L’Ammirazione alla pari dell’Amicizia e della Complicità ha un posto privilegiato nella galleria dei sentimenti positivi che rendono la relazione luogo di grande crescita e formidabile occasione di profonda scoperta del sé, del partner, del genere umano, del mondo e della vita. L’ammirazione è, appunto, il terzo dei quattro punti di forza, frutto, manco a dirlo, di un notevole investimento di tempo, di curiosità e di spirito di osservazione.
MAI aspettarti l’Ammirazione senza impegnarti a riceverla.
Effetto WOW di una relazione, l’Ammirazione è un punto di forza di innegabile valore in grado di portare la tua relazione sulle vette del successo. È un’altra componente della tua brand identity, per dirla con gli specialisti del marketing, fondamentale nello sviluppo strategico della tua relazione. E, implicitamente, della tua vita. Per renderla unica. Meravigliosa. Stra-ordinaria.
Segue Condivisione, il quarto e ultimo punto di forza di una relazione stabile, serena e armoniosa.
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