Sapere chi siamo per sapere dove stiamo andando è il presupposto irrinunciabile di ogni percorso di ricerca, soprattutto quello di chi vorrebbe sentirsi bene nella propria mente, nel proprio cuore, nella propria vita.

Jeanne Siaud-Facchin

Sapere come funziona la nostra mente e le nostre emozioni è un compito arduo ma a portata di chiunque sia interessato a conoscersi meglio. Per questo motivo ho deciso di condividere con te, nell’articolo di oggi, sette scoperte delle neuroscienze che ci hanno aiutato a comprendere meglio come funziona la nostra mente.

 

Eccole:

  1. La plasticità cerebrale: grazie alla sua malleabilità, più impariamo, più pensiamo, più memorizziamo, meglio facciamo funzionare il nostro cervello per tutta la vita; la perdita di neuroni dovuta all’invecchiamento viene compensata dall’aumento delle connessioni cerebrali alla base della creazione di nuove reti neurali
  2. Quello che davvero conta è il numero di connessioni, non tanto il numero di neuroni: più impariamo, più comprendiamo, più memorizziamo e viviamo esperienze stimolanti, più si creano nuovi legami tra i neuroni; per questo motivo, il cervello è tanto più efficiente quanto più abbondanti e ramificate siano le connessioni neurali
  3. Il cervello è generalista: ogni regione cerebrale è in grado di svolgere una gran varietà di compiti diversi ed è quindi multitasking
  4. NON è vero che utilizziamo solo il 10% del nostro cervello: lo utilizziamo invece al 100% ma non per tutto il tempo e mai contemporaneamente. Mentre certe aree lavorano alacremente per risolvere il problema più urgente, in parallelo, altre integrano, analizzano e registrano i dati più diversi
  5. Il ruolo delle emozioni: da Cartesio in poi viviamo nella convinzione che le emozioni ci fanno impappinare il cervello, tuttavia è vero esattamente il contrario: senza l’emozione il cervello perde la ragione
  6. La rapidità delle trasmissioni di informazione: la velocità media di circolazione dei dati all’interno delle reti neurali è all’incirca di due metri al secondo e varia a seconda delle regioni cerebrali interessate e del tipo di dato da processare
  7. Inconscio cognitivo: comprende tutto ciò che il cervello sa e che noi, a livello conscio, non sappiamo di conoscere. Utilizziamo dunque il 100% del nostro cervello, ma solo il 10% dei nostri pensieri è cosciente, tutto il resto avviene sotto il livello della consapevolezza.

Trovare le parole efficaci al momento e al posto giusto ha a che vedere con l’autodisciplina e l’autocontrollo, due aspetti fondamentali della nostra vita. Sono entrambe il frutto di un esercizio di volontà applicato con costanza e di un forte desiderio di (auto)conoscenza e di (auto)realizzazione.

 

Il riassunto delle sette scoperte è tratto dal libro Troppo intelligenti per essere felici della psicologa francese Jeanne Siaud-Facchin edito da Rizzoli e pubblicato nel 2016.

 

A proposito: come fai ad allenarti se non ancora iscritto alla Newsletter della Palestra delle Parole? È tempo di porre rimedio. Clicca qui e iscriviti: è gratis, è settimanale e ti aiuta a comunicare meglio ed essere più efficace. Davvero.

 

A presto,

 

Lucian