Non ascoltate i cinici che vi dicono cosa non si può fare. Stupiteli con ciò che si può fare.
Jeff Sutherland
Più di 100 anni fa, nel 1910 per la precisione, il ventiseiesimo presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt, si recò a Parigi, all’Università di Sorbona, e tenne il discorso dal titolo Citizenship in a Republic (clicca sul titolo del discorso per leggerlo in versione integrale, in lingua originale).
Da allora, uno dei più citati brani di questo discorso è:
L’UOMO IN ARENA
Non è il critico che conta; non colui che sottolinea come l’uomo forte sia caduto, o dove colui che doveva fare avrebbe potuto fare meglio. Il credito appartiene a colui che scende veramente nell’arena, la cui faccia è macchiata dalla polvere, dal sudore e dal sangue; che combatte coraggiosamente; che sbaglia, che manca l’obiettivo ripetutamente, perché non esiste sforzo senza errore e fallimento; a chi si sforza veramente di fare ciò che deve; chi conosce il grande entusiasmo, la grande devozione; chi si spende per una nobile causa; colui che nel migliore dei casi conosce il trionfo del grande risultato, e nel peggiore, se fallisce, al meno fallisce osando molto, cosicché il suo posto non sarà mai insieme alle anime timide e fredde che non conoscono né la vittoria né la sconfitta.
Sei d’accordo con me che questo brano contiene in sé un forte messaggio positivo ed ha una notevole forza ispiratrice? Trovo che il famoso brano sia:
- una vibrante riflessione sulla nostra capacità di agire nei momenti difficili, quando siamo sotto il fuoco nemico, discorsivamente parlando
- un invito all’Azione in qualsiasi cosa tu faccia o vorresti fare
- un promemoria per le nostre incursioni introspettive che ci possono aiutare ad allontanare le nubi esistenziali che inevitabilmente e ciclicamente coprono il cielo della vita di ciascuno di noi
Non è il ritiro in noi stessi, la passività, la rinuncia di fronte alle inevitabili tempeste esistenziali che ci delineano. Non è neanche la disperata richiesta di aiuto o di protezione rivolta al Mondo. E tanto meno l’accusa che lo stesso Mondo non si sia curato abbastanza delle proprie sensibilità, debolezze o ferite.
No. Invece, è la volontà di scoprire Sé Stessi e il Mondo da altre prospettive, è l’Azione, la Curiosità, la volontà di mettersi in gioco e alla prova che ci faranno scoprire immensi territori inesplorati del nostro Essere. È la volontà di apprendere che ci renderà migliori di quelli che eravamo ieri. È la volontà di sorprendere e di sorprendersi che ci farà entusiasmare e meravigliare.
Il successo è cadere nove volte e rialzarsi dieci.
Jon Bon Jovi
L’Arena è la Vita, la polvere e il sangue sono le inevitabili difficoltà, delusioni e sconfitte che incontriamo sui sentieri della nostra vita. Nessuno può sfuggirne.
Il grande entusiasmo, la grande devozione, le cause nobili, i grandi risultati sono di coloro che hanno il coraggio di osare, e la forza del rialzarsi dopo un’improvvisa caduta. Di coloro che si fermano, riflettono e poi procedono. Più forti, più consapevoli, più determinati. Più motivati. Più ottimisti. Più entusiasti. A scardinare gli indesiderati ed inevitabili momenti di tensione esistenziale. Con genuine incursioni introspettive ed ispirati da parole efficaci, vibranti ed energizzanti, al momento e al posto giusto.
Le parole, nostre e degli altri, possono aiutarci a cambiare lo sguardo sul Mondo e su di noi stessi. L’atteggiamento nei confronti di noi stessi e del mondo circostante. Può aiutarci a cambiare vita o direzione. Portandoci dritti verso un meglio di ieri e un diverso da oggi.
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A presto.
Lucian
Foto da Google Immagini