Nessuno può obbligarti a sentirti inferiore senza il tuo consenso.
Eleanor Roosevelt
C’è una fermata di particolare importanza nel viaggio che porta dal Chilometro 0 della Comunicazione alle vette della Crescita Personale. C’è chi si addormenta e dimentica di scendere. C’è chi, invece, non la vede, troppo preoccupato degli altri e troppo poco preoccupato di sé stesso.
C’è poi qualcuno che la vede, decide di scendere e di restarci per un po’: per esplorare i luoghi sconosciuti fino a quel momento, e caricarsi di rinnovate energie prima di procedere con maggiore consapevolezza e determinazione verso le cime della sua Crescita Personale.
Questa fermata si chiama Autostima. Essendo AUTOstima e non ALTROstima ha a che fare tanto con noi stessi e poco con gli altri.
La definizione che di autostima dà uno dei suoi maggiori studiosi è:
la disposizione a considerare sé stessi come dotati della competenza necessaria per affrontare le sfide fondamentali della vita e meritevoli di felicità.
Nathaniel Branden
L’Autostima ha, quindi, a che fare con la nostra percezione di ciò che siamo e ciò che possiamo fare.
Se guardiamo attentamente dentro l’Autostima scopriremo i due elementi che la compongono:
- SENSO DI EFFICACIA: il senso di fiducia di fronte alle sfide della propria vita, la fiducia nel funzionamento della propria mente, nelle proprie capacità di pensare, capire, imparare, scegliere e prendere decisioni; il senso di efficacia genera una sensazione di trovarsi al centro della propria vita: un essere in arena piuttosto che in panchina
- RISPETTO DI SÉ: la convinzione di meritare la felicità che al livello più intimo si manifesta nella certezza del proprio valore, di un atteggiamento assertivo riguardo il proprio diritto di vivere ed essere felice
In presenza di una sana autostima, il motore delle nostre azioni è la GIOIA, non la PAURA. Vogliamo sperimentare la felicità, non evitare la sofferenza. Vogliamo vivere le nostre possibilità, non provare il nostro valore. L’obiettivo ultimo è l’espressione di noi stessi, non l’evitare o il giustificare noi stessi.
Per contro, chi ha una bassa autostima percepisce di sé un senso di inadeguatezza, di colpa o inferiorità. Sente, in altre parole, di non essere abbastanza nella propria vita.
Come dicevo all’inizio dell’articolo, proprio perché parliamo di AUTOstima e non di ALTROstima, essa si costruisci passo per passo, giorno per giorno. Per questo motivo, oggi vorrei condividere con te il più semplice esercizio per accrescere l’autostima. Anche il migliore, vedrai.
L’essenza dell’autostima è fidarsi della propria mente e sapere di meritare la felicità.
Nathaniel Branden
Prima però ti voglio raccontare una storiella.
La memorabile lezione di autostima del giovane Henry Ward Beecher
Henry Ward Beecher è un peso massimo della storia americana, tra i primi a far parte della Hall of Fame for Great Americans.
Un particolare episodio della sua vita rappresenta una delle migliori lezioni di autostima che supera tutte le paratecniche degli pseudoguru di fine settimana della Crescita Personale messe insieme.
Un giorno la sua prof di letteratura gli chiese di venire davanti alla classe e di recitare la poesia compito che doveva imparare a memoria. Un po’ intimorito ma sapendo di aver studiato sodo si alzò dal suo banco, si girò vero la classe e iniziò a recitare il poema. Tuttavia, appena pronunciò il primo verso, la severa prof di letteratura gli scagliò addosso un NO! che spaventò il giovane Henry e tutti i suoi compagni di classe. Dopo una breve pausa, ricominciò, ma subito dopo, la severa prof tuonò: NO! Umiliato, tornò e si sedette al suo posto.
La prof chiamò un altro suo compagno a recitare la poesia davanti alla classe. Non appena iniziò, l’inflessibile prof gli fece piombare addosso un NO! che avrebbe zittito anche il più audace della classe. Questo però non si fece intimorire e continuò. La prof tentò un’altra volta di fermarlo con un secco NO!, ma lui proseguì fino a quando non terminò di recitare tutta la poesia.
A quel punto, la severa prof lo invitò a sedersi è gli disse: Mooolto bene!
Il giovane Beecher, irritato si alzò e replicò: Non è giusto, recitavo la poesia proprio come lui!
La prof lo guardò è gli disse, questa volta con gentilezza: Non è sufficiente sapere la lezione, devi esserne sicuro. Se mi permetti di interromperti, significa che sei incerto sulla tua preparazione. Se il mondo ti urla NO! è TUO compito rispondere SÌ! e dimostrarlo.
Il Mondo è sempre pronto a scagliarti addosso i NO in tutte le salse:
“NO! Non ce la puoi fare!”
“NO! Ti sbagli!”
“NO! Sei troppo giovane!”
“NO Sei troppo vecchio!”
“NO! Sei nato dalla parte sbagliata del mondo!”
“NO! Sei nato dalla parte giusta del mondo!”
“NO! Non hai soldi!”
“NO! Non funzionerà mai!”
“NO! Ma chi te lo fa fare?”
“NO! Non hai una laurea!”
“NO! Non hai esperienza!”
Non solo il Mondo. Anche tu stesso scaglierai contro di te i più improbabili NO aggiungendo subito una sana scusa: NO! Non ce la faccio… perché … (inserire scusa a piacere o semplicemente “son’ fatto così”).
La bella notizia è che questo schema mentale ti darà un senso di momentaneo sollievo. La brutta notizia è che non ce ne sono altre belle 😉
Scherzi a parte: ogni NO che senti erode la tua autostima ed è un biglietto di sola andata verso la tua comfort zone. Dove tutto sembra sicuro. Ma anche monotono.
All’inizio dell’articolo però, ti ho parlato di uno dei migliori esercizi per accrescere la tua autostima.
Eccolo:
Ogni volta che il Mondo ti urla addosso NO! tu rispondi SÌ! e dimostralo.
Tutto qui: sostituisci una consonante e un vocale con un’altra consonante seguita da un’altra vocale. Poi rimboccati le maniche e dimostralo.
NO! Non puoi laurearti! Gli studi universitari non sono per te, andare all’università è solo perdita di tempo, quel corso di laurea è troppo difficile per te. E tu: rimboccati le maniche e dimostralo, andando ogni giorno in aula, presentandoti agli esami e perfezionando il tuo metodo di studio.
NO! Non puoi imparare una nuova lingua, sei troppo vecchio! E tu: dimostralo, imparando ogni giorno almeno tre nuovi vocaboli; dimostralo ascoltando, guardando e leggendo quotidianamente risorse in lingua originale. Io provengo dalla Romania e così ho imparato e perfezionato il mio italiano.
NO! Non puoi trasformare la tua passione in un lavoro, ci sono i bambini, c’è l’affitto, ci sono le bollette… E tu: dimostralo ogni giorno ritagliandoti un’ora sacra da dedicare al tuo obiettivo, studiando e applicando quotidianamente ciò che hai imparato.
È un esercizio che puoi applicare in tutti ambiti della tua vita. L’AUTOstima è un esercizio quotidiano. L’autostima si costruisce passo per passo, giorno per giorno. Con pazienza e determinazione. Rimboccandoci le maniche e mettendo in atto ciò che ci siamo prefissati di fare.
Sia chiaro: questo non è un esercizio volto a dimostrare agli altri qualcosa, ma a far leva sulle critiche degli altri per dimostrare a noi stessi quanto valiamo.
La vera autostima nasce dalla percezione che abbiamo di noi stessi e non dalla percezione che gli altri hanno di noi. Per questo motivo si chiama AUTOstima e non ALTROstima.
Perciò, inizia oggi stesso a rispondere ai NO! che ti piombano addosso con questo semplice esercizio:
SÌ!
E dimostralo.
Buona settimana.
Lucian
Foto da Google Images
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