Il più utile dei talenti è di non usare mai due parole quando una è sufficiente.
Thomas Jefferson
Insegna filosofia e ne rimani subito colpito dal suo entusiasmo e della sua passione per l’educazione. Poi la conversazione scivola su argomenti extra scolastici. Si parla di dibattito. Lo sguardo si illumina e si appresta a introdurre le sue Civette: ragazzi e ragazze del Liceo dove insegna, irrimediabilmente contagiati dalla passione per questo meraviglioso strumento educativo.
Lei è Novella Varisco, allenatrice discorsiva delle Civette del Da Collo e cultrice dell’educazione al dibattito non solo nella scuola in cui insegna, ma è riuscita a coinvolgere anche altre scuole superiori in quella che ha chiamato la Rete Il dibattito fa scuola.
Ora, il dibattito ha, meritamente, un suo Festival: Il Festival del Dibattito, per la sua prima edizione in programma il prossimo 18 maggio nell’Aula Magna dell’ISSIS Da Collo di Conegliano.
Questo mi è parso un buon motivo per farle qualche domanda. Ne è venuta una bella intervista.
Novella, a te la parola.
Come è nata l’idea di un Festival del Dibattito?
Negli ultimi cinque anni, grazie al progetto Palestra di Botta e Risposta promosso dal professor Adelino Cattani, mi sono avvicinata al dibattito. L’interesse si è ben presto trasformato in passione e – come accade sempre con le passioni – ho iniziato a confrontarmi con i colleghi delle scuole dove ho insegnato raccontando loro la mia esperienza e quella degli studenti che si sono messi in gioco partecipando ai tornei di Botta e Risposta. Da qui è nata l’idea di creare un evento per promuovere il dibattito e far vedere come i ragazzi, allenati attraverso una formazione retorico-dialettica, sappiano comunicare, con efficacia persuasiva e convinzione, originali punti di vista su questioni complesse confrontandosi in maniera civile e feconda con gli altri.

Perché un Festival del Dibattito?
Spesso noi insegnanti lamentiamo nei nostri studenti una limitata capacità di fondare, di giustificare le proprie posizioni accompagnata dalla tendenza a fossilizzarsi su opinioni personali. E allora perché non offrire un evento che fornisca esempi di autentico confronto dibattimentale? I ragazzi della Generazione Z sono capaci di discutere, con passione, pertinenza e senso critico! Ma devono essere formati e allenati al dibattito perché le abilità logiche e retoriche non sono capacità innate, ma si possono imparare e implementare con l’esercizio e la pratica. Il Festival del Dibattito è un momento di presentazione e condivisione del percorso formativo al dibattito regolamentato che quattro istituti secondari di secondo grado della provincia di Treviso hanno svolto nel corso di quest’anno scolastico. Protagonisti principali dell’evento saranno gli studenti che racconteranno le loro esperienze e animeranno due sessioni di dibattito su tematiche a loro particolarmente vicine. Ad aprire la giornata saranno le squadre del Liceo Artistico Munari di Vittorio Veneto e del Liceo Scientifico Scarpa di Motta di Livenza che si confronteranno sul tema “La scuola deve essere selettiva?”. Seguirà il confronto tra gli studenti dell’Isiss Da Collo di Conegliano e del Liceo Scientifico Levi di Montebelluna che dibatteranno sul topico “I social media consentono di esprimerci e realizzarci più liberamente?”.

Nella foto sopra: la squadra di dibattito Le Civette del Da Collo; da sinistra a destra Giulia Pierobon, Matteo Vizzì, Rossana Merante, Marlene Menegon, Asia Massaro, Alessia Marcon e Alessia Zanardo capitanate dalle due ammirevoli allenatrici discorsive professoressa Novella Varisco e professoressa Anna Piaser.
Nel pomeriggio si terrà un corso di formazione aperto dalla testimonianza sull’esperienza di dibattito della squadra Le Civette del Da Collo che ha preso parte al XII Torneo Regionale Palestra di Botta e Risposta conquistando il secondo posto dopo una combattuta finale contro la squadra dei disputanti del Liceo Don Bosco di Padova. I docenti saranno introdotti alla pratica del dibattito dagli interventi del professor Adelino Cattani “Dalla disputatio al debate: la riscoperta della pratica del dibattito” e Lucian Berescu “Il triangolo delle comunicazioni. Come la retorica può aiutarci a parlare meglio parlando meno. I lavori saranno conclusi da un intervento della dottoressa Franca Da Re.
Che cos’è “Il Dibattito fa scuola al Da Collo”?
Il Dibattito fa scuola è una giovane Rete di istituti della provincia di Treviso, promossa dall’Isiss Da Collo, che ha deciso di condividere l’utilizzo del dibattito regolamentato nella attività curricolari e/o extracurricolari non solamente come metodologia didattica ma come mezzo per affinare nei giovani le abilità oratorie, la capacità di dare forza ai pensieri e l’esercizio della cittadinanza attiva. Dopo una prima fase di formazione nel corso della quale si sono approfonditi aspetti relativi all’argomentazione e alla retorica, alla ricerca documentale e alla comunicazione non verbale, ciascuna scuola – a seconda delle proprie esigenze – ha avviato attività laboratoriali culminate nello svolgimento di uno o più dibattiti regolamentati secondo il protocollo patavino. L’auspicio è che altre scuole si uniscano alla Rete e condividano questo percorso che mettendo al centro gli studenti promuove lo sviluppo di un diverso modo di fare scuola e di stare a scuola.
Come il dibattito aiuta le nuove generazioni a incamminarsi sui sentieri della crescita personale e discorsiva?
L’esercizio del dibattito regolamentato è fondamentale per la crescita personale e discorsiva delle nuove generazioni perché insegna loro come sia possibile, attraverso un autentico e fecondo confronto, giungere a deliberazioni razionali e condivise su questioni sociali, morali, politiche. Nel corso degli anni ho potuto osservare come attraverso il dibattito i miei studenti abbiano sviluppato e perfezionato competenze argomentative, comunicative e sociali, life skill essenziali per l’esercizio di una partecipazione democratica e critica alla vita civile. Non va poi dimenticato che il pensiero critico, il cui affinamento è uno dei risultati della pratica del dibattito regolamentato, è una competenza chiave in molti settori lavorativi.
Come una maggiore capacità di rispondere alle botte discorsive può rendere il mondo che abitiamo un posto migliore?
Come più volte il professor Cattani ci ricorda, grazie al dibattito ogni studente impara a diventare vir bonus disputandi peritus, ossia un cittadino consapevole e informato, cosciente dei meccanismi linguistici e psicologici che condizionano l’esito di una pubblica discussione; impara a elaborare idee e risposte, a tradurle in processi discorsivi e atti persuasivi indispensabili per una convivenza sociale che si ponga come obiettivo risolvere i problemi in maniera il più possibile consensuale, dopo avere discusso, anche animatamente. Valutare, dopo aver ascoltato attentamente, i punti di vista degli altri e saperne riconosce il merito, fare domande e cercare risposte, presentare la propria posizione in modo persuasivo e convincente: direi che questa è la formula che il dibattito ci offre per rendere il mondo che abitiamo un posto migliore.
Grazie, Novella, per aver condiviso con i lettori RhetoFan la tua esperienza pratica di educatrice al dibattito.
Foto: per la gentile concessione della prof.ssa Novella Varisco