Se n’è parlato molto sul finire del 2020. A neanche due settimane dalla sua uscita in Italia, trovai una recensione su Huffington Post. La lessi tutto d’un fiato: parlava di “Rocky” delle donne pensanti e il titolo mi piacque molto.

Il gioco degli scacchi è tutto: arte, scienza e sport.
Anatolij Karpov

Io però non sono un tipo da serie TV. Mi ci vuole non solo un bel titolo e una storia che faccia vibrare corde profonde della mia anima ma anche un pizzico di coraggio per incollarmi davanti allo schermo del computer (da tre anni non possiedo più la TV) per più dei classici 90 minuti, il tempo di un film.

 

Non sono un tipo da serie TV, dicevo.

 

A parte il sorprendente Made in Italy (una stagione, 8 episodi) su Prime Video: un’Italia che non ho mai visto né vissuto dal vivo, la nascita della moda italiana nella vivace Milano degli anni Settanta e una giovane, coraggiosa e brillante giornalista.

 

A parte il più gallonato e infinito Mad Man (sette stagioni e parecchie decine di episodi) per i motivi che tutti conosciamo.

 

A parte il divertente Siamo fatti così (una stagione, 26 episodi, made in France) con cui crebbe la mia generazione al di qua del Muro e prima del suo crollo che diede libertà, speranza e non pochi guai al di là della frontiera occidentale tracciata durante l’inverno della Guerra Fredda.

 

Ecco,  a parte questi tre titoli, niente serie TV nel mio portfolio.

 

Ah, bugia!

 

Aggiungo anche la famosa Dallas (14 stagioni e un’infinità di episodi). All’inizio degli anni’ 80 spopolò in Romania e fu l’ultimo bagliore occidentale prima che il mio Paese scivolasse drammaticamente e inesorabilmente nel tunnel più buio della sua storia moderna. La serie all’epoca mi fece innamorare perdutamente di Pamela (Victoria Principal) ?

 

E anche Pistruiatul che in italiano si potrebbe tradurre Il ragazzo tutto lentiggini con il suo splendido pastore tedesco di cui solo qualche mio connazionale può aver memoria (facilmente rintracciabile su YT, 10 episodi).

 

Ma torniamo al Rocky femminile.

 

The Queen’s Gamblit tradotto in italiano La Regina degli Scacchi mi ha fatto completamente ricredermi. Un capolavoro in sette episodi che ho guardato da spudorato binge watcher.

 

Un’ambientazione priva di tecnologia, popolata soprattutto da scacchiere, sovrani e alfieri, cavalli, torri e pedoni. Da successi e fallimenti, da vittorie e sconfitte, da lacrime e sorrisi. Non solo sulla scacchiera.

 

Perché in fondo la scacchiera non è altro che la sublime metafora della vita. Tutti noi abbiamo i nostri sovrani che ci proteggono, i nostri cavalli su cui cavalcare, i nostri alfieri su cui puntare per progredire, le nostre torri, i limiti entro i quali muoverci. E i pedoni, i confini del nostro mondo.

 

La scacchiera è anche un’incredibile palestra per allenare l’empatia. Mettersi nei panni di qualcun altro per vedere il tuo gioco – la tua vita – da una prospettiva diversa, nuova e sorprendente.

 

La caselle in bianco e nero, inoltre, rappresentano il “terreno” perfetto per affilare le capacità decisionali: decidere cosa si fa nel caso gli altri, avversari o meno, facciano quella o quell’altra cosa. Anticipare le mosse della controparte, che nella comunicazione è sempre un punto di forza.

 

La scacchiera è il labirinto della nostra esistenza in cui si intrecciano relazioni ed emozioni, competenze e creatività, sfide ed opportunità. Bisogna stare all’erta per coglierle, per valorizzare i punti di forza e difendere i punti di debolezza.

 

Bastano 64 caselle per rappresentare le montagne russe della nostra quotidianità? Forse sì, forse no. Di certo, ne bastano per riassumere e rappresentare il mondo di ciascuno di noi.

 

Fateci caso: ciò che succede sulla scacchiera e la copia fedele di ciò che succede nella vita: portiamo avanti la nostra propria battaglia cercando di minimizzare le perdite e di massimizzare i guadagni. E non mi riferisco solo ai soldi, ben intesi.

 

Ecco, se volete guardarvi qualcosa di diverso in questo inizio 2021, guardatevi la Regina degli Scacchi. Ne rimarrete incantati.

 

E se volete provare qualcosa di diverso, imparate a giocare a scacchi. È un ottimo modo per tenersi in forma mente e cuore. È un ottimo modo per affrontare le sfide della nostra quotidianità. Piccole e grandi che siano.

 

Buon 2021!

 

Lucian

 

PS: Aspetta un momento. Hai apprezzato l’articolo che hai apena letto? Unisciti ai lettori abituali del portale: clicca qui e iscriviti alla Newsletter RhetoFan. È gratis, arriva ogni martedì sul presto e ti stimola a comunicare meglio ed essere più efficace. Tranquillo, se poi cambi idea, sei libero di disiscriverti.