Aggiornato il 23 luglio 2020

Questo articolo è stato revisionato e aggiornato il 23 luglio 2020.

Sono tantissime le cose della vita di cui non abbiamo il controllo. Io ho imparato a concentrarmi su ciò di cui ho il controllo: me stesso. E se le cose devono cambiare, prima devo cambiare io.

Robert T. Kiyosaki

Nel post di oggi voglio condividere con te un estratto di un libro che per me è stato di grande IspirAzione. Pubblicato per la prima volta 20 anni fa e aggiornato e ripubblicato a settembre 2017, il volume propone una visione non convenzionale del mondo in generale e delle finanze personali in particolare.

 

Il brano che ti propongo è uno spezzone del dialogo che l’autore, ancora bambino, ha avuto con il padre del suo migliore amico di infanzia, che all’epoca riteneva fosse un padre ricco.

 

Per comprendere al meglio il messaggio del brano che ho scelto, ti voglio descrivere brevemente il contesto in cui si svolge. All’età di 9 anni, Robert, l’autore del libro, accetta la proposta di lavorare ogni sabato per tre ore a 10 centesimi all’ora spolverando le merci disposte sugli scaffali di un supermercato di proprietà del padre del suo miglior amico, Mike. Lo fa perché vuole imparare a diventare ricco, proprio come il padre del suo miglior amico. Dopo un po’ però, comincia a pensare di essere stato seriamente ingannato da un uomo avaro che non gli insegnava nulla. Era il 1956 e i 30 centesimi che intascava ogni sabato erano l’equivalente di tre fumetti. Troppo poco, anche per un bambino di nove anni.

 

Frustrato e arrabbiato, Robert decide di chiedere spiegazioni al suo “datore di lavoro”, il padre spilorcio del suo miglior amico.

 

Questo è il dialogo tra i due:

 

Robert: E qual è la lezione appresa lavorando per dieci centesimi all’ora? Che lei è avaro e sfrutta i suoi operai?

 

Il padre ricco si appoggiò sullo schienale e si mise a ridere di cuore. Poi spiegò:

 

Faresti meglio a cambiare il tuo punto di vista. Smettila di darmi la colpa e credere che sia io il problema. Se ragioni così, devi cambiarmi. Se invece ti rendi conto che il problema sei tu, puoi cambiare te stesso, imparare qualcosa e diventare più saggio. Molti vogliono che siano tutti gli altri a cambiare, tranne se stessi. Lascia che te lo dica: è più facile cambiare sé stessi che cambiare gli altri.

 

R: Non capisco.

 

Padre ricco, con una certa impazienza: Non incolparmi per i tuoi problemi.

 

R: Ma se mi paga solo dieci centesimi …

 

P.r., con aria benevola: Allora cos’hai imparato?

 

R, con un ghigno: Che lei è uno spilorcio.

 

P.r.: Vedi, tu pensi che il problema sia in me.

 

R: Infatti, è così.

 

P.r.: Va bene, continua a tenerti questa convinzione e non imparerai niente. Tieni ancora questo atteggiamento, accusami, che scelte ti restano?

 

R: Se non mi retribuisce meglio, se non mostra maggior rispetto per me, e non mi insegna nulla, me ne vado.

 

P.r.: Ben detto. Proprio quello che fa la maggior parte della gente. Si licenzia per cercare un altro posto, un lavoro migliore, o meglio retribuito, ritenendo che la nuova professione o il salario incrementato risolvano il problema. Nella maggioranza dei casi, però non lo risolvono.

 

R: E allora, cosa dovrei fare? Accettare con compiacenza questi miseri dieci centesimi all’ora?

 

P.r., sorridendo: È quello che fanno gli altri. Ma si limitano a questo, aspettando un aumento di stipendio nella convinzione che qualche dollaro in più risolverà i loro problemi. Lo accettano, disposti anche a sgobbare in un secondo lavoro, per il quale riceveranno un’altra ricompensa da fame.

 

R, fissando il pavimento, cominciando a comprendere la lezione che il padre di Mike, il padre ricco, gli stava impartendo. Coglieva il primo assaggio di quella che è la realtà. Poi, rialzando la testa chiese:

 

Dunque, cos’è che risolve il problema?

 

P.r.: Questo, spiegò sporgendosi in avanti sulla sedia e toccandogli delicatamente la tempia. Quella cosa che sta tra un orecchio e l’altro.

 

Ecco, quella cosa che sta tra un orecchio e l’altro è spesso la gabbia in cui sono rinchiusi pensieri rinunciatari fatti di condizionamenti sociali, trappole mentali e pericolosi autoinganni. Alcuni esempi: Io non ce la faccio, Io sono fatto così, Io non posso, Non ci riesco, È colpa sua, Ha avuto fortuna. Liberarsene non è per nulla facile, è il dialogo chi ti ho proposto ne è un bel esempio. Vogliamo che gli altri cambino, trascurando l’unica cosa che possa portare a un autentico miglioramento: il cambiamento di sé stesso. Invece di pretendere che gli altri comprendano e che ci mostrino compassione, meglio se rivediamo le nostre convinzioni, le nostre credenze, i nostri valori. Soprattutto, le nostre parole.

 

Il libro da cui ho scelto il brano è Padre ricco, padre povero, di Robert Kiyosaki, imprenditore di successo, divulgatore e attivista dell’alfabetizzazione finanziaria.

 

Personalmente, l’ho apprezzato per i seguenti due motivi:

  1. per come mette in discussione il concetto di attivo in relazione alla casa, quando invece è un passivo a tutti gli effetti: assorbe tante risorse e non genera alcun reddito
  2. per il modo in cui spiega come e perché costruire attivi è più importante di un buon stipendio

Fino a quando si parla di tutto e di tutti dimenticando sé stessi e le risorse che possediamo e che decidiamo di non valorizzare per ingannevole comodità, quella cosa tra un orecchio e l’altro sarà semplicemente una parte del nostro corpo, non la più importante. In questi casi, si corre l’alto rischio di contrarre … la lamentosite cronica, una malattia difficile da curare che si manifesta attraverso continue lagne contro sé stessi e contro il Mondo. Quando invece a questa parte di noi decidiamo di guardare con occhi diversi e considerarla per quello che è, il centro di comando, la parte più importante del nostro corpo, compiamo il primo passo di un lungo viaggio. Che ci porta su vie, viuzze e vialoni dritti-dritti alla Stazione dell’Essere Sé Stesso, Migliore.

 

È questo il mio augurio a tutti i lettori RhetoFan: Diventate ciò che potete essere, Voi Stessi, Migliori.

 

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A presto,

 

Lucian

 

Foto di Warm Fuz