Sono pronto a pagare la capacità di trattare con la gente più di qualsiasi altra capacità al mondo.
John D. Rockefeller
Il discorso è l’insieme di ciò che diciamo, come lo diciamo e quando lo diciamo. Per la sua natura sfuggente e dinamica, il discorso non può essere inquadrato in ricette standard e formule collaudate. All’opposto, ogni discorso lascia spazio alla personalizzazione, all’adattamento in funzione dell’interlocutore e del contesto in cui si svolge. Non ci sono formule standard per la stesura di un discorso. E non ci sono neanche garanzie per la sua riuscita.
Il viale della crescita personale passa per le vie della valorizzazione e del miglioramento delle capacità discorsive. Vuoi crescere? Cura le tue parole: ciò che dici, come e quando lo dici. Non basta, però. Ugualmente, devi prestare attenzione alle parole che senti, come e quando le senti. E mettere in atto le tattiche retoriche del caso.
Col tono giusto si può dire tutto, col tono sbagliato nulla: l’unica difficoltà consiste nel trovare il tono.
George Bernard Shaw
Per raggiungere le vette della tua Crescita Personale è necessario sviluppare un “muscolo” particolare: la resilienza discorsiva, di fondamentale importanza nelle interazioni comunicative.
La resilienza discorsiva è la capacità di resistere agli attacchi verbali e non farsi trascinare nel vortice del nervosismo di fronte a critiche ritenute aggressive, ingiustificate, eccessive. La resilienza discorsiva, opportunamente allenata ci aiuta a cogliere i migliori spunti dalle critiche espresse, mantenendo la propria individualità. La resilienza discorsiva funziona da barriera contro l’aggressione con parole ostili e discorsi inopportuni. Con questo “muscolo” ben allenato nessun interlocutore può minare la tua serenità interiore.
Se, alla resilienza discorsiva aggiungi anche le giuste tattiche retoriche, riuscirai a muoverti abilmente tra le pieghe del discorso. A casa, a scuola, in azienda. Nella vita.
Le tattiche retoriche
Le tattiche verbali sono come le mosse di judo: si possono insegnare e si possono imparare. Con la tattica retorica adeguata puoi sedurre, divertire, coinvolgere. Persuadere o dissuadere il tuo interlocutore.
Vediamone dieci, pronte all’uso nei più svariati contesti.
Tattica dell’abbraccio
Un particolare ringraziamento va alla Signor/a (inserire nome e cognome) per l’impegno profuso nell’attivazione del progetto …
Tattica dell’autorità
Se non mi credete, sarà sufficiente andare a leggere ciò che in merito scrive il celebre esperto di economia professor (inserire nome e cognome di massima autorità nel campo) nel suo ultimo libro (inserire il titolo del libro)
Tattica dell’aureola
Nell’incontro che ho avuto in merito con (inserire personalità apprezzata nel campo) gli ho spiegato chiaramente come occorre procedere in merito; è rimasto impressionato e ha promesso di intervenire …
Tattica del dettaglio
Lei ha veramente delle ottime idee. Magari ne ha una geniale anche su come finanziarle!
Tattica del contropiede
Vuole risparmiare? Forse si potrebbe cominciare con il suo stipendio.
Tattica del gioco di parole
La differenza è la stessa che c’è fra una botte e un bottone.
Tattica dell’inversione
Mi accusa di ambizione! Grazie per il complimento: sono ambizioso e intendo restarlo; questa ambizione non ha mai danneggiato la nostra associazione, anzi spesso le è tornata utile.
Tattica della svalutazione
Per mettersi in mostra, lei fa di una mosca un elefante! I nostri problemi sono però di tutt’altra natura.
Tattica della rivalutazione
Voi ridicolizzate interventi che ci riguardano e danneggiano tutti. Ne deduco che non avete ponderato bene le vostre affermazioni.
Tattica del boomerang
Proprio perché le casse languono e siamo alle strette è necessario procedere a questa acquisizione, se vogliamo tornare concorrenziali.
Le tattiche verbali, dicevo, sono come le mosse di judo: si possono insegnare e si possono imparare. Mettendo in atto un’abile mossa retorica, al momento giusto e nel contesto adatto, possiamo ottenere un vantaggio o sfuggire a una trappola. Discorsiva e relazionale.
Le tattiche retoriche, infine, ci aiutano a rendere il discorso efficace: focalizzato non divagante, conciso non prolisso, cooperativo non minaccioso, rispettoso non arrogante.
Foto di Ryo Takemasa
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