Deluso? Anche no.
Tre idee per tenere lontane, grandi delusioni.
There is nothing either good or bad, but thinking makes it so.
Non c’è niente di buono o di cattivo, è il pensiero che lo rende tale.
William Shakespeare
Le parole del Dante britannico custodiscono una verità importante, spesso però trascurata.
Questione di … filtri
Alcuna situazione di per sé determina ciò che sentiamo. Come decidiamo di interpretarla è ciò che fa la differenza. La percezione che abbiamo di un evento varia a seconda dei filtri che decidiamo di applicare.
I filtri che applico alla realtà circostante si rispecchiano nelle emozioni che provo, nel comportamento che assumo, nelle parole con cui decido di dar forma al balletto di pensieri presenti nella mia mente.
Alcuni esempi, di filtri:
- mi interessa / non mi interessa
- mi tocca / non mi tocca
- influisce / non influisce su ciò che faccio
- aggiunge / non aggiunge valore a ciò che sono
- mi stimola / mi frena
- mi riempie / mi svuota di ispirazione, di energia
Idee antidoto alle grandi delusioni
Quando siamo consapevoli dei filtri che abbiamo e di quando e come possiamo utilizzarli, le idee di seguito acquisiscono un valore: di crescita e miglioramento.
1. Quello che gli altri dicono, va bene per loro.
Quello che gli altri dicono non ti toccherà più, una volta accettata serenamente questa verità. Fai qualcosa, qualsiasi cosa, e troverai chi:
- ti critica
- ti disprezza
- ti invidia
- ti dice cosa avresti dovuto fare
- ti dice cosa avrebbe fatto Pinco al posto di Pallo
Non piacerai a tutti, non tutti ti ameranno.
L’amore incondizionato esiste, ma solo in uno spazio circoscritto: quello dell’infanzia, quello della famiglia. Se lo ricevi in questo spazio, bene. Se no, difficilmente lo riceverai altrove.
Il mondo adulto non contempla l’amore incondizionato. Il mondo adulto, tra cui pilastri troviamo carriera e competizione, interessi e relazioni è governato da un continuo scambio. Raramente disinteressato.
Per carità, tutti possono dire tutto, la libertà di parola è sacra. È drammatico vivere con la parola proibita e chi, tra i lettori di questo sito, lo ha mai provato sulla propria pelle sa di cosa sto parlando. La museruola alla ragione, alla lunga nuoce.
E come la storia ci insegna: fa crollare persino sistemi incrollabili.
Comunque, dicevo: tutti possono dire tutto. Tuttavia, le opinioni non richieste è meglio che rimangano là: nel calduccio della mente del tuo interlocutore.
In effetti, piacere a tutti è poco probabile, anzi è improbabile e va bene così. Diversamente, che noia, eh …
In breve: se vuoi davvero piacere a qualcuno, ricordati la persona più importante a cui piacere: quella che vedi davanti allo specchio, ogni mattina. Punto.
2. C’è nessuno che ti può aiutare.
E che motivi avrebbe per farlo? Più delle volte, le persone ti danno una mano quando ciò conviene a loro.
Quando decidi di piantarti questa sana idea in testa, sarai meno dipendente dagli altri. Troverai stimoli per esplorare gli abissi dell’anima umano. Ti inventerai modi per migliorare te stesso e per essere più efficace.
E sarai meno deluso le volte che nessuno si farà vedere quando realmente ne avresti bisogno.

3. Raccontare: c’è modo e modo per farlo.
Raccontare, raccontarsi e, soprattutto, raccontarsela: puoi farlo in tanti modi diversi. Ad esempio, accettare di buon grado e andare avanti. O lamentarsi e tenere un dente avvelenato contro chiunque. Lasciar scivolare le inevitabili cattiverie. Oppure raccoglierle e piantarle nell’anima in modo da far crescere rancore, tristezza e delusione.
Insomma, qualsiasi cosa ti sia successa, ti sta succedendo o ti potrà mai succedere, come raccontarla sta a te decidere.
La giornata che hai davanti ogni mattina può essere la più brutta di sempre. Oppure la più bella. Dipende da come decidi di raccontarla. E di raccontartela. Scrivilo in stampatello, nella tua mente.
Se queste tre idee …
Se queste tre idee mi fossero arrivate in una busta, da un misterioso saggio corriere, insieme al diploma delle scuole superiori …
O meglio … se queste tre idee mi fossero state consegnate insieme al biglietto di sola andata che ho acquistato quando decisi di imboccare il cammino dell’immigrazione …
Non è però successo così. E non saprò mai come le cose sarebbero andate …
Le idee, le tre che hai appena letto sono lezioni che ho imparato strada facendo. Facendo diversi errori, cadendo spesso e rialzandomi, a volte, con grande fatica.
Accogliendo una certa di idea di curiosità. Di creatività. Di educazione. Di resilienza. Di sopravvivenza.
Nonostante tutto, nonostante tutti.
Ho pensato, a torto e per tanto tempo, che fossi responsabile della felicità altrui. Prigioniero di questa falsa idea, ho spesso fatto passi più lunghi della gamba. Volendo piacere a tutti e dimenticandomi di piacere all’unica persona che conta: quel simpaticone mezzo addormentato che vedo ogni mattina nello specchio.
Delusioni brucianti? Anche no. Quando scolpisci nella mente queste tre idee:
1. Quello che gli altri dicono, va bene per loro.
2. C’è nessuno che ti può aiutare.
3. Raccontare: c’è modo e modo per farlo.
In poche parole, e buone: solo della tua felicità puoi essere responsabile.
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