Aggiornato il 24 aprile 2021.

Questo articolo è stato revisionato e aggiornato il 24 aprile 2021.

Come avere i piedi per terra e la testa tra le stelle: uso una figura retorica, una metafora nello specifico, per dire una cosa per un’altra. Per dirti, con altre parole, di:

  • puntare in alto
  • stimolare la tua curiosità
  • allargare i propri orizzonti

Insomma, per guardare in alto, alle stelle, appunto, non la punta delle scarpe. Con i piedi saldi per terra, ben intesi, e con spirito pragmatico.

 

Diversamente, rischi di avere la testa tra le nuvole anziché tra le stelle. È un attimo e non è mica la stessa cosa, eh …

Io continuo a stupirmi. È la sola cosa che mi renda la vita degna di essere vissuta.

Oscar Wilde

Questo è un post diverso dal solito. Ho appena finito di leggere il libro Manager con la filosofia, di Eugénie Vegleris, docente universitaria che ha deciso di rinunciare alla carriera accademica per dedicarsi alla riflessione filosofica applicata al mondo del lavoro. È, così, diventata una consulente filosofica.

 

Nel libro, l’autrice affronta temi attuali e impegnativi come la filosofia, la creatività, il linguaggio, la religione. Un passaggio che mi ha particolarmente colpito nel suo libro è quello in cui Vegleris si sofferma sul concetto di stupore sottolineando la necessità di diventare una buona pratica dei manager. E di noi, tutti, nella nostra quotidianità, aggiungo.

 

Lo stupore è quella forte sensazione di meraviglia e sorpresa che proviamo dinanzi a un fatto inedito. Nonostante sia una parola carica di significati positivi, spesso la usiamo per formulare frasi con connotazioni negative, tipo “Non mi stupisce che Tizio/Caio/Sempronio ha detto/fatto/pensato …”.

 

Per Eugénie Vegleris è, invece, “un atteggiamento di reazione della nostra intelligenza, quando questa si confronta con un fatto che segna una rottura nelle nostre abitudini.” Secondo l’autrice, chi ha dimenticato di stupirsi ha poche possibilità di scoprire ciò che di nuovo può portare la realtà.

 

Ti propongo di seguito un breve estratto dal suo libro in cui parla di stupore. Io ho solo sottolineato alcune parole in grassetto.

“Lo stupore porta con sé alcune piacevoli sorprese che ci rimandano alle origini della filosofia.

La filosofia nasce dallo stupore, il quale è una mescolanza di sentimento e di riflessione. Da qui nasce sia la storia della filosofia sia l’atteggiamento filosofico.

I fondatori della filosofia descrivono e analizzano l’esperienza vissuta dai loro padri, i loro precursori.

Coloro che gli storici della filosofia chiamano presocratici hanno avuto, al di là delle loro diverse tesi spesso discordanti tra loro, un’attitudine comune: lo stupore. Talete, Democrito, Empedocle e gli altri filosofi si stupiscono innanzitutto della credulità dei loro contemporanei rispetto alle interpretazioni mitiche. Com’è possibile accettare che il cielo stellato sia nato dalla castrazione che la dea Terra ha inflitto a Urano, il suo geloso marito? Com’è possibile credere che i litigi degli dèi decidano le sorti degli umani?

Questo stupore genera la critica dei miti, che sono soltanto finzioni elaborate a partire dalle paure e dai desideri degli uomini, produzioni dell’irrazionale che impediscono loro di conoscere veramente. L’esercizio dell’intelligenza critica mette in luce i poteri della ragione, la sua capacità di condurre un’indagine onesta su ciò che ci circonda e ciò che ci accade. La filosofia come procedimento di pensiero si distingue dalla religione precisamente per la sua scelta di non considerare valido che ciò che resiste alla messa in questione.

Il passaggio dal mito alla ragione genera nello stesso tempo un nuovo approccio alle cose. Fino ad allora gli uomini avevano del loro ambiente una percezione frammentaria, tagliata su misura dei loro bisogni. Il cielo era per loro un punto di riferimento, il mare una realtà navigabile e una riserva di pesci, gli alberi un riparo dal sole nonché materiale per costruzione, gli animali energia da addomesticare o pelle da cucire per fare vestiti. Stupendosi di questa rappresentazione esclusivamente empirica, i primi pensatori-filosofi fanno nascere una cascata di domande/risposte/questioni: Cosa hanno in comune il mare, gli alberi, gli animali e gli uomini? Il movimento!; Che tipo di movimento? Il divenire!; Come chiamiamo l’insieme di tutto ciò che diviene? Natura (phisis); E se la Natura che percepiscono i nostri sensi non fosse che un’apparenza?

Siamo soliti parlare senza stupore della natura e della fisica, dimenticando che queste parole rinviano a una delle più grandi rivoluzioni della storia delle idee. Creando il concetto di natura, i primi filosofi colgono l’unitarietà della realtà accessibile ai nostri sensi. Esplorando i fenomeni osservabili proprio grazie a questo concetto, i primi filosofi pongono i fondamenti della scienza fisica.”

Stupirsi, quindi, è un po’ come muoversi nell’esistenza con lo scopo di imparare sempre qualcosa. La volontà di interrogarsi, di curiosare dietro le apparenze risveglia dentro di noi quella meravigliosa capacità di … meravigliarsi che vediamo nei bambini.

 

Ci sono cose che desideriamo dimenticare e cose che invece non dobbiamo lasciar sprofondare nel dimenticatoio della nostra vita. Una di queste è propria la capacità di meravigliarsi.

 

Di stupirci, in altre parole. Come i bambini, per i quali nulla è scontato, tutto è da scoprire, da provare, da capire.

 

D’accordo, possiamo essere capaci di gestire imprevisti, progetti, orari, bilanci. Possiamo, ugualmente, volere non gestire progetti, orari e tutto il resto, ma di manifestare gioia e stupore di fronte al nuovo e all’imprevisto. Gioia e stupore che risveglia pensiero e desta meraviglia.

 

Ovunque tu sia, a casa, a scuola e in azienda ricordati di stupirti. Genuinamente.

 

Impara, crea ed esplora con gli occhi luccicanti di stupore. Esprimi, prova, suscita un genuino stupore.

 

Perché lo stupore ispira ed illumina. Come ci ricorda Vegleris: grazie allo stupore rimaniamo con i piedi ben saldi per terra mentre la testa esplora … le stelle.

 

Che è diverso dall’avere la testa tra le nuvole 😉

 

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