… e avere accesa nell’anima la meravigliosa luce dell’Ammirazione.

Io non lo sapevo. E penso che nessuno lo sappia. Nessuno lo può sapere.

 

Come si diventa genitore.

 

Come si diventa papà.

 

Il tempo assume nuovi significati con la nascita di un bambino. Fino a un attimo fa ti sembrava di avere tutto il tempo per fare, per provare, per sognare, per sbagliare. Poi, di colpo, rimpicciolisci la tua vita per farne entrare un’altra: piccola, indifesa, rumorosa.

 

La vita della nuova vita si espande. Sotto i tuoi occhi. Ti avvolge. Ti conquista. Ti seduce.

 

È una grande sfida, la genitorialità. Ci vuole coraggio per affrontarla. Coraggio per guardarsi dentro. Per guardarsi indietro. A chi eri, ieri. Coraggio per guardare avanti. A chi vuoi essere, domani.

 

Nel frattempo. Vuoi fare e non capisci bene cosa. Vuoi esserci e non capisci come. Guardi dentro. Cerchi il genitore dei tuoi sogni. No, non il tuo. No, neanche quello degli altri. Ma quello che senti di poter essere.

 

Non vedi un granché. Continui a cercare. Guardi fuori a come fanno gli altri. A cosa fanno gli altri. Leggi. Domandi. Provi. Qualcosa ti va bene. Qualcosa ti va storto. Inevitabile. Non si diventa genitori da oggi a domani. Non si diventa MAI genitori. Ed è lì, forse, la più grande sfida di un essere umano. Nel capire di NON essere MAI un genitore, ma di essere un continuo divenire genitore.

 

Visto così, il ruolo di genitore può far paura. Perché non contempla certezze. Non contempla sapere pietrificato.

 

Ha fatto paura anche a me. E credo faccia a chiunque accetti di non essere più, oggi, quello che era ieri.

 

È, forse, questa, la chiave dell’essere un genitore abbastanza buono. Che, in fondo, è il mio obiettivo. E, spero, di tutti i papà delle bambine e dei bambini di otto anni. Di oggi e di domani.

 

La strada per diventare un genitore abbastanza buono inizia ogni mattina. Al risveglio. Con la consapevolezza di un unico, grande, impagabile sapere: quello di non sapere niente. Non c’è spazio nel Domani per i genitori di Ieri.

 

Questa è la vita di un genitore abbastanza buono: ricerca, scoperta, conquista. Che fa rima con ascolto, curiosità e creatività.

Questa È la vita: una continua ricerca del sapere, una continua scoperta, una continua conquista. Un continuo divenire.

È questa la più grande lezione che un bambino può insegnare a un adulto.

 

È questa la più grande lezione che ho imparato diventando genitore.

 

Esattamente otto anni fa.

 

Buon compleanno bambina mia!